Quest’articolo estratto dal libro “Più che un falegname” di Josh McDowell. Appare qui per gentile concessione di Edizioni Centro Biblico.

Le precise dichiarazioni fatte da Gesù di essere Dio, smentiscono la comune fuorviante tattica degli scettici secondo cui Gesù fu un uomo moralmente giusto o un profeta che disse molte cose profonde.

Per Gesù era di fondamentale importanza che le persone credessero chi Lui diceva di essere. Riflettendo su ciò che Gesù aveva detto e affermato di sé, non è possibile concludere che Egli fosse solo un uomo di buona morale o un profeta. Questa possibilità non esiste, e Gesù ha voluto che non esistesse.

Sommario

C. S. Lewis, per un certo tempo professore all’Università di Oxford e di Cambridge e che fu agnostico, comprese chiaramente questo problema. Scrisse:

«Sto cercando d’impedire che qualcuno dica del Cristo quella sciocchezza che spesso si sente ripetere: “Sono pronto ad accettare Gesù come un grande maestro di morale, ma non accetto la Sua pretesa di essere Dio.” Questa è proprio l’unica cosa che non dobbiamo dire: un uomo che fosse soltanto un uomo e che dicesse le cose che ha detto Gesù non sarebbe certo un grande maestro di morale, ma un pazzo? – allo stesso livello del pazzo che dice di essere un uovo in camicia – oppure sarebbe il Diavolo. Dovete fare la vostra scelta: o quest’uomo era, ed è, il Figlio di Dio oppure era un matto o qualcosa di peggio».

Quindi, Lewis aggiunge:

«Potete rinchiuderlo come pazzo, potete sputargli addosso e ucciderlo come indemoniato; oppure potete cadere ai Suoi piedi e chiamarlo Signore e Dio. Ma non tiriamo fuori nessuna condiscendente assurdità come la definizione di grande uomo, grande maestro. Egli ha escluso la possibilità di una tale definizione – e lo ha fatto di proposito»

Gesù affermò di essere Dio. Egli non lasciò nessun’altra alternativa possibile. La Sua dichiarazione non può che essere vera o falsa, perciò deve essere presa in seria considerazione. Ed egli disse loro: «… “E voi, chi dite che io sia?”» (Matteo 16:15) è aperta a varie risposte. Prima di tutto proviamo a ipotizzare che la Sua affermazione di essere Dio fosse falsa. In tal caso abbiamo due, e solo due, alternative: che Egli sapesse che era falsa o che non lo sapesse. Consideriamo le due possibilità separatamente e analizziamole.

Era un bugiardo?

Bugiardo?

Se nel fare la Sua dichiarazione, Gesù sapeva di non essere Dio, allora mentiva e, deliberatamente, ingannava i Suoi seguaci. Ma se era un bugiardo, era anche un ipocrita perché predicava agli altri la necessità di essere onesti ad ogni costo, mentre Egli insegnava e viveva una colossale menzogna. Peggio ancora, Egli era un demonio, perché diceva alla gente di fidarsi di Lui per il loro destino eterno.

Si dovrebbe logicamente concludere che Egli era un bugiardo intenzionale. Questa considerazione, però, non concorda con ciò che sappiamo di Lui e delle conseguenze della Sua vita e dei Suoi insegnamenti. Ovunque Gesù è stato proclamato, delle vite sono cambiate in meglio, nazioni sono cambiate in meglio, ladri sono diventati persone oneste, alcolizzati sono guariti, persone piene di odio sono diventate canali d’amore, persone ingiuste sono diventate giuste.

Lo storico Philip Schaff dice:

«Un personaggio così singolare, così completo, così coerente, così perfetto, così umano eppure così al di sopra di ogni umana grandezza, non può essere né impostore né illuso. Il poeta, come è stato giustamente detto, sarebbe in questo caso più grande dell’eroe. Ci vorrebbe più che un Gesù per inventare un Gesù».

In un altro lavoro, Schaff porta argomenti convincenti contro l’ipotesi che Cristo fosse un bugiardo:

«Nel nome della logica, del buon senso e dell’esperienza, come potrebbe un impostore che è falso, egoista, depravato, aver inventato e rappresentato coerentemente, dall’inizio alla fine, il personaggio più puro e nobile conosciuto nella storia, con una perfetta parvenza di verità e realtà? Come avrebbe potuto concepire e portare avanti con successo un piano di impareggiabile carità, grandezza morale ed elevatezza, e sacrificare la propria vita per questo, di fronte ai più radicali pregiudizi della Sua gente ed epoca?»

Colui che visse, insegnò e morì come Gesù, non può essere stato un bugiardo. Quali altre alternative vi sono?

Era pazzo?

Se non è accettabile l’ipotesi che Gesù era un bugiardo, allora non potrebbe essere che Egli pensasse di essere Dio ma si sbagliava? Dopo tutto, a volte, è possibile essere sinceri e sbagliarsi. Dobbiamo ricordare che spacciarsi per Dio, specialmente in una cultura profondamente monoteistica, e dire agli altri che il loro destino eterno dipende dal crederlo, non è solo un piccolo volo di fantasia, ma è un pensiero da pazzi nel vero senso della parola. Cristo, era una persona del genere?

La persona che crede di essere Dio fa la stessa impressione di quella che crede di essere Napoleone. Un uomo del genere sarebbe deluso e si ingannerebbe da solo: verrebbe probabilmente rinchiuso perché pericoloso per sé e per altri. In Gesù, però, non osserviamo alcuna anormalità e squilibrio, cose che, di solito, vanno di pari passo con un disturbo mentale. Il Suo equilibrio e la Sua compostezza sarebbero certamente sorprendenti se Egli fosse stato un pazzo.

È difficile immaginare che Egli avesse disturbi mentali. Egli è l’uomo che ha pronunciato i detti più profondi che siano mai stati tramandati. I Suoi insegnamenti hanno guarito molte persone da disturbi mentali. Clark H. Pinnock chiede:

«Era Egli un illuso sulla propria grandezza, un paranoico, un inconsapevole ingannatore, uno schizofrènico? La Sua capacità e la profondità dei Suoi insegnamenti provano solo che, mentalmente, era del tutto sano. Fossimo noi sani come Lui!»

C. S. Lewis scrive:

«Poter dare della vita, dei detti e dell’influenza di Gesù qualche spiegazione la quale non sia più ostica della spiegazione cristiana, è una difficoltà storica molto grande. Non è mai stata colmata in modo soddisfacente la discrepanza tra la profondità, il grande equilibrio…del Suo insegnamento morale e l’aggressiva megalomania che avrebbe dovuto nascondersi dietro il Suo insegnamento teologico se davvero non fosse stato Dio. Per cui le ipotesi non cristiane si succedono l’una all’altra con l’agitata fertilità dello smarrimento».

Philip Schaff ragiona:

«È possibile che una tale mente limpida come il cielo, tonificante come l’aria di montagna, affilata e penetrante come una spada, totalmente sana e forte, sempre pronta e controllata – possa restare vittima di una così grande illusione sulla propria personalità e missione? Supposizione ridicola!»

Era Egli il Signore?

Personalmente non posso concludere che Gesù fosse bugiardo o pazzo. L’unica altra alternativa è che Egli fosse davvero il Cristo, il Figlio di Dio, come sosteneva.

O Egli è un bugiardo, o un pazzo, o è Signore e Dio. Devi fare una scelta. «Ma», come scrisse l’apostolo Giovanni, «…questi sono stati scritti, affinché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio [ancor più importante], e, affinché, credendo, abbiate vita nel suo nome» (Giovanni 20:31).

Le prove sono chiaramente in favore di Gesù come Signore.

Quest’articolo estratto dal libro “Più che un falegname” di Josh McDowell. Appare qui per gentile concessione di Edizioni Centro Biblico.