Il Piano di Gesù: 6° Principio
AFFIDARE UN COMPITO – Dare un’opera da svolgere

Quest’articolo tratto dal libro Il Piano Maestro per l’Evangelizzazione di Robert E. Coleman. Usato con gentile concessione della casa editrice Biblos.

Gesù assegnò loro un’opera da svolgere

L'evangelizzazione
L’evangelizzazione è il battito del cuore di tutto quel che siamo chiamati ad essere e a fare; è il mandato della chiesa.

Gesù, nel suo ministero terreno, operava in vista del momento in cui i discepoli avrebbero portato avanti la sua opera e sarebbero andati nel mondo predicando il Vangelo….In diverse occasioni, Gesù chiese specificatamente a coloro che avevano ricevuto un beneficio da lui, di raccontarlo ad altri….

Gesù impiegava i discepoli [non solo nell’evangelizzazione]:
dovevano occuparsi dei lavori pratici, ad esempio procurare al gruppo il cibo o degli alloggi; permise anche che battezzassero alcune persone ravvivate dal suo messaggio (Giovanni 4:2).

Prima missione evangelistica dei dodici

All’inizio del suo terzo viaggio in Galilea (Marco 6:6; Matteo 9:35), arrivò il tempo in cui Gesù volle coinvolgere i discepoli più direttamente nel suo lavoro. Avevano visto abbastanza, almeno per l’inizio; adesso avevano bisogno di mettere in pratica quel che avevano visto fare al Maestro. Così “chiamò a sé i dodici e cominciò a mandarli a due a due” (Marco 6:7; confronta Matteo 10:5; Luca 9:1, 2).

Come una mamma aquila insegna ai suoi aquilotti a volare, spingendoli fuori dal nido, così Gesù spinse i suoi discepoli nel mondo, perché provassero le proprie ali.

Comandamenti post risurrezione

In almeno quattro occasioni, incontrandosi con i suoi discepoli, egli disse loro di continuare la sua opera. La prima volta, ciò fu detto ai discepoli, ad eccezione di Tommaso…Gesù disse: “Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato, anch’io mando voi” (Giovanni 20:21).

Un po’ dopo, mentre Gesù faceva colazione con i discepoli presso il Mar di Tiberiade, disse tre volte a Pietro di pascere le sue pecore (Giovanni 21:15, 16, 17); tale esortazione gli fu accreditata come prova d’amore per il Maestro.

Su una montagna in Galilea, Gesù diede il grande mandato, non solo agli undici discepoli (Matteo 28:16) ma anche all’intero gruppo, che allora contava circa cinquecento fratelli (1 Corinzi 15:6).

Infine, prima di risalire al Padre, Gesù tornò per l’ultima volta sull’intera questione…mostrando loro che avrebbero dovuto predicare “ravvedimento e remissione dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme” (Luca 24:47)…[e poi] “in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1:8; confronta Luca 24:48, 49).

Il principio applicato oggi

Comunicazione

I discepoli cristiani sono degli inviati, mandati nella stessa opera di evangelizzazione alla quale era stato inviato il Signore, e per la quale egli diede la sua vita. L’evangelizzazione non è un accessorio opzionale della nostra vita; è il battito del cuore di tutto quel che siamo chiamati ad essere e a fare; è il mandato della chiesa, che dà significato a tutte le cose che si fanno nel nome di Cristo.

Chi segue il Signore deve dare un’espressione tangibile, che consiste nell’assegnare dei compiti pratici, nella pretesa che vengano eseguiti…. Quando la chiesa prende a cuore questa lezione e s’impegna nell’evangelizzazione, coloro che siedono sulle sedie delle nostre sale saranno presto spinti ad agire per Dio.